Distanze legali e ius superveniens
Corte di Cassazione, ordinanza 24 novembre 2020, n. 26713
I Giudici della Suprema Corte affrontano il tema – invero oggetto di precedenti pronunce discordanti – del rapporto tra l’istituto delle distanze legali tra edifici e la successione delle leggi nel tempo. In particolare, il provvedimento di legittimità oggetto di commento fornisce una soluzione nell’ipotesi in cui sopravvenga una disciplina meno restrittiva, con l’effetto che una costruzione, realizzata in violazione della normativa in vigore al momento della sua ultimazione, illegittima non più sia a seguito di una nuova disciplina più favorevole a colui che ha realizzato l’opera incriminata (nel caso di specie, si trattava di un muro). Orbene, gli Ermellini giungono alla conclusione che, nell’ipotesi delineata di intervento normativo meno restrittivo in punto distanze tra beni immobili, deve essere applicata la legge così intervenuta, non potendosi quindi ordinare la demolizione o l’arretramento dell’edificio originariamente illecito.